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martedì 8 novembre 2011

Il sogno

Chiudi gli occhi quando parli, vedi meglio quello che pensi, immagini di più il tuo sentire! 
Ma aprili e sogna quando sei sereno, sogna quando sei triste e a terra, sogna il tuo futuro come un viaggio infinito nel tuo io, sogna come fosse il tuo ultimo giorno da vivere, sogna sempre quando tocchi una foglia, quando abbracci un albero o tieni per mano un bambino. 
Quello che siamo è tutt'altro che reale, quello che i colori compongono non è che bianca luce scomposta in infiniti universi di atomi, non è che luce e buio che si abbracciano, si completano e rimandano a noi il frutto del loro grande amore, quello della vita.
Vivo nel mio cuore in quei colori che la luce trattiene, vivo negli spazi ogni giorno improvvisati, messi a caso come viene, nell'attesa scrivo, ma penso sempre ai miei fratelli e le mie sorelle che con un sorriso mi danno un giorno in più da vivere, da voler cambiare per migliorare quel che ieri non esisteva ancora, per amare un gesto e disprezzarne tanti, negli errori che continuo nei miei limiti di uomo.
Cammino non sò dove, ma descrivo in quel momento una passione, che vuole contrapporsi al mio dolore, alle mie debolezze ancora vive, agli scricchiolii dei sassi che calpestano i miei piedi; nudo vago per i prati libero ormai dei miei segreti voglio rivelare al mondo i miei sorrisi e  allora aggiungo frasi e scrivo come penso senza fermarmi mai, lascio che la penna dall'inchiostro cada a divenir teorema della vita, a sentir che passa tra le dita ed umilmente giovar della vittoria. Vieni o vento a trapassar le membra, vieni o vento ad abbracciarmi adesso, stringimi come faresti a un albero e portami lontano da questo mio dolente canto.